Ieri si è dimesso Walter. Sedici mesi alla guida (?) del PD più impegnato a resistere alle correnti interne che non a fare opposizione. Tanto che era sembrato Di Pietro il riferimento della minoranza politica, quella parte che realmente si da qualche pena per contrastare certe linee politiche poco simpatiche, diciamo così. E mentre votaantonio raccoglieva le firme contro il Lodo Alfano, nel PD si raccoglievano le idee sulla propria identità. Insomma, un partito nato dal "sogno politico" di Uolter che ben presto si è sfaldato. Ormai, qualsiasi cosa di semi-sinistra nel nostro paese è destinata a scadere prima di compiere due anni. vedi l'ultimo governo Prodi. Il vice di Veltroni, Franceschini, è salito di grado almeno per qualche tempo, fino a quando si capirà di che morte dovrà morire il PD. Ricordo la scorsa primavera e la gran cagnara sul discorso del voto utile. E rido per non piangere, comunque profondamente incazzato come chi è stato preso per il culo da uno che la passerà sempre liscia.
Nel frattempo, dopo aver perso Abruzzo, Friuli e Sardegna (poco male, aggiungo io) riprendiamo in mano i dadi. C'è da difendere ancora il Kamchakta. Credo sia rimasto solo quello.
m.
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