martedì 29 settembre 2009

UN APERITIVO CON...ALESSANDRO TUIA

Tuia, un anno di studio per prepararsi alla Serie A
Il centrale biancoceleste è in prestito al Monza (Prima Divisione) dove farà esperienza per rientrare in estate a Formello. Il talentuoso difensore è entrato nel giro dell’Under 21 di Casiraghi.

>>Marco Gaviglia

Già da quattro stagioni Alessandro Tuia è considerato una delle più grandi promesse del calcio italiano. Da quando è un giocatore della Lazio (luglio 2000) ha sempre bruciato le tappe, venendo aggregato sotto età nelle categorie nazionali, saltando l’apprendistato in Coppa Lazio. A 16 anni viene inserito in Primavera, pronto per un campionato vero. Una stagione dopo fa parte della “Lista B” della Champions League. Assieme a Davide Faraoni (difensore classe 1991) rappresenta la grande speranza biancoceleste di vedere un nuovo Nesta. “I paragoni non mi piacciono – dice fermamente Alessandro Tuia - devo pensare esclusivamente a fare bene qui a Monza”.
La carriera in biancoceleste inizia in maniera un po’ particolare. “Iniziai a giocare col Civitacastellana, dove rimasi per due anni. C’era un istruttore di tennis al paese che conosceva l’attuale dirigente della Primavera, De Santis e tramite lui avrei avuto la possibilità di sostenere un provino per la Lazio. Dopo circa un mese da questo contatto ci fu un torneo nella parrocchia dove mi vide la Lazio e mi propose di fare un provino. Accettai e fui preso”. Storie di un calcio che sembra lontano, eppure è l’estate del 2000, l’estate dello scudetto biancoceleste. Un segno del destino? Chissà.
Che Alessandro abbia talento lo si vede fin da subito. Ma lui, ragazzo con la testa sulle spalle, continua per la sua strada. “Quando ho giocato sotto età il campionato Giovanissimi Nazionali non ho sentito alcuna pressione. Sei poco più che un bambino e puoi ancora giocare per divertirti. Quando iniziai a salire di categoria, fino alla Primavera, ero più io a mettermi pressioni che non l’ambiente. La prima partita che feci avevo in squadra compagni del 1986. Anche se giocai solo una partita quella stagione, capii che stavo facendo una cosa importante. Stranamente ho avuto più problemi l’anno scorso, in cui non sono riuscito a dare la continuità che volevo e visto che sono esigente mi mettevo pressione da solo. Cercavo di capire il perché di un rendimento che non mi soddisfaceva. Però a livello societario, non ho mai ricevuto alcuna pressione, sono sempre riuscito a lavorare con serenità”.
ESORDIO IN SERIE A – La duttilità e la grande tecnica di Tuia, giocatore molto elegante con la palla tra i piedi e in grado di ricoprire oltre al ruolo di centrale anche il ruolo di terzino destro, lo ha portato nell’ultima stagione nelle grazie di Delio Rossi. Nel precampionato dello scorso anno, Alessandro, oltre a svolgere il ritiro con Rocchi e compagni, è stato impiegato anche nelle amichevoli estive. Un assaggio di quello che sarebbe stato l’esordio nella massima serie…E’ il 31 maggio e lo stadio è l’Olimpico di Torino. Al minuto 78’ Alessandro fa il suo ingresso in campo al posto di Siviglia contro la Juventus. “Diciamo che avevo capito che avrei fatto qualche minuto contro la Juve. Confesso che durante il riscaldamento ho capito poco di quello che accadeva, le emozioni erano troppo forti. Poi al primo pallone toccato è cambiato tutto. Esordire in Serie A non è mai facile, ma quando hai la palla tra i piedi le cose cambiano”.
Parallelamente all’ascesa nella Lazio, Alessandro svolge la trafila nelle Nazionali Giovanili. Arrivano, però, più dolori che gioie. Nella stagione 2006-2007 con l’Under 17 arriva un infortunio alla caviglia e la stagione successiva in uno stage con l’Under 20 di Rocca si rompe il legamento crociato del ginocchio destro. Cinque mesi di stop. E’ il 13 settembre del 2007. “Andare in Nazionale deve essere un piacere. L’ultimo anno con mister Rocca ho avuto l’infortunio al crociato, ma dopo 5 mesi sono tornato a disposizione. Gli allenamenti del mister sono molto duri, ma a livello fisico stavo bene e mi allenavo ai ritmi che vuole lui. Mi incoraggiava molto e apprezzava il sacrificio che facevo dopo l’infortunio. Poi, alla vigilia di una gara con la Turchia presi una botta al ginocchio che si gonfiò. Gli dissi che non ce la facevo a scendere in campo e da quel momento il discorso con la Nazionale si è interrotto”.
ECCO L’UNDER 21 – Un talento del genere non può finire così la sua esperienza in azzurro. E infatti Casiraghi lo sceglie per il nuovo ciclo della sua Under 21. La chiamata arriva per le prime gare di qualificazione all’Europeo, contro Galles e Lussemburgo. Casiraghi sa che Alessandro è alle prese con un infortunio. “Il mister sapeva che ero fermo, ma due giorni prima del raduno è venuto lo stesso a Monza per vedermi e ha deciso di aggregarmi al gruppo. Poi ho sostenuto le visite mediche e ho lasciato il ritiro”. Un motivo in più per tornare a convocare Tuia e vederlo all’opera con gli azzurrini.
L’AVVENTURA IN BRIANZA – A diciannove anni appena compiuti, la maturità di questo ragazzo è ammirevole. Considerato sempre uno dei migliori giocatori italiani in prospettiva, non ha avuto paura di andare via dalla Capitale per giocare una stagione da titolare. “Avevo già nei miei programmi di fare esperienza lontano da Roma. La Lazio è una grande squadra e giocare con continuità per un giovane non è facile. Così, consapevole dei miei mezzi, ho voluto cercare una collocazione. Inoltre, sapevo bene che alla Lazio sarebbero rientrati diversi giocatori dai vari prestiti, tanto che in ritiro c’erano 36 giocatori. Con il consenso della società ho scelto Monza e sono contentissimo di essere qui”. C’è un messaggio importante da cogliere nella scelta di Tuia: la voglia di giocare, di mettersi in discussione magari anche rinunciando per un periodo a vestire una maglia prestigiosa. Non importa in che società ti trovi, se vuoi giocare accetti anche di fare esperienza in categorie minori e tornare più completo. Quante volte, nei dilettanti, pur di far parte di una squadra blasonata si accetta di fare il 28esimo giocatore?
Alessandro ha accettato il rischio e il Monza punta molto su di lui. Nove stagioni in biancoceleste non si dimenticano facilmente, soprattutto se poi il distacco avviene per un giovane. “Il primo giorno a Monza è stato veramente difficile, mi mancavano tutti. Poi una volta arrivato al campo e conosciuti i compagni è diventato tutto più semplice. Ora posso dire che sto benissimo e che non mi posso lamentare”. La società brianzola è stata rilevata nel mese di giugno da diversi soci che fanno capo a due cordate: la prima, la On International, di proprietà di Clarence Seedorf, giocatore del Milan; la seconda, la Reply S.p.A., che ha scelto come uomo immagine Beppe Bergomi. Lo “zio”, lo scorso anno vincitore dello Scudetto Allievi Dilettanti con l’Accademia Internazionale, siede anche sulla panchina degli Allievi Nazionali.
ATTUALITA’ BIANCOROSSA – Il Monza ha una squadra molto giovane in cui Alessandro si è inserito subito. Ha disputato tutte le quattro gare di Coppa Italia (con Pro Vercelli e Pro Belvedere) ed è partito titolare all’esordio in campionato con il Como. Poi è arrivata una fastidiosa infiammazione retto-adduttoria (una lieve pubalgia) che lo ha tenuto fuori dalle altre quattro gare. “Inizio a stare leggermente meglio. A livello di corsa posso fare tutto, con la palla ho ancora qualche difficoltà. La cosa migliore, però, è aver recuperato a livello psicologico rispetto alla scorsa settimana”. La Lega Pro sarà una bella palestra per il centrale viterbese. “Secondo me questo è un campionato che può formare tantissimo un giovane che esce dal settore giovanile. Ci sono giocatori di tutti i livelli e riesci a divertirti e crescere. Poi sono fortunato perché abbiamo un allenatore (Roberto Cevoli, ndr) che riesce a far convivere negli allenamenti fatica e divertimento. Siamo partiti un po’ piano, nelle ultime gare abbiamo perso quattro punti prendendo gol allo scadere e nel recupero. Domenica scorsa è arrivata la prima vittoria, siamo sulla buona strada”.

Sarà una stagione molto importante per Alessandro Tuia, che nel 2008 si è legato al club di Lotito fino al 2013. Un anno da “studente fuori sede” per prepararsi all’esame più importante: la Serie A. Che sia o meno il nuovo Nesta (glielo auguriamo) la Lazio ha bisogno di tornare ad investire sui suoi giovani, su ragazzi che ormai hanno imparato ad amare la maglia biancoceleste. “Da piccolo tifavo Inter, per via della fede calcistica della mia famiglia. Dopo nove anni in biancoceleste, però, mi considero un tifoso laziale. Quando vedo giocare i miei compagni tifo sempre Lazio, anche contro l’Inter…”.

QUALCIO - PREMIO "I MIGLIORI DELLA CLASSE"

Riassunto della manifestazione svoltasi in Provincia lo scorso 10 Settembre