domenica 9 maggio 2010

ANCORA NOVANTA MINUTI

La Roma tiene duro, batte il Cagliari e fa il massimo di quello che le era concesso: rimandare la festa scudetto dell'Inter. Tre legni (due per Totti e uno per Motta), poi il vantaggio di Lazzari e i nerazzurri che tengono a bada il Chievo. A 17' dalla fine il tricolore è nelle mani di Mourinho. Poi i mussi volanti accorciano lo svantaggio, Totti abbatte la saracinesca costituita da Marchetti prima e dall'ex Lupatelli poi. Arrivano i gol numero 13 e 14 di questa stagione per il capitano, difeso a suon di striscioni da tutto l'Olimpico dopo il calcione a Balotelli. L'Inter vince 4-3, la Roma 2-1, entrambe prendono tre punti in rimonta. Una rimonta, quella della Roma, che sulla carta si può ancora concretizzare ma che, a ben guardare, è diventata improbabile dopo la sconfitta subita con la Samp.
Domenica si va a Verona. Sarà l'ultima giornata di un campionato che ha visto la Roma protagonista con 24 risultati utili consecutivi ed un secondo posto che, ricordando la pessima partenza, non può essere considerato un fallimento. Lo scudetto che scivola tra le dita e la Coppa Italia che viene alzata dall'Inter rischiano di cancellare tutto e far archiviare (erroneamente) la stagione come anonima. Purtroppo chi arriva secondo è solo il primo degli sconfitti. Potrebbe essere così, ma mancano ancora 90 minuti...

mercoledì 5 maggio 2010

LA DECIMA COPPA ITALIA NON ARRIVA, LA COCCARDA VA ALL'INTER

Contratta ed imprecisa. Questa la fotografia del primo tempo della Roma nella finale di Coppa Italia contro l'Inter. Formazione tipo per Ranieri, che sceglie Toni come terminale offensivo e ritrova Pizarro in mezzo al campo dopo l'assenza di Parma.
L'Inter torna all'Olimpico dopo la rifinitura di domenica sera con la Lazio e perde nel primo tempo Snejider e Cordoba per infortunio. La squadra di Mourinho chiude gli spazi per poi ripartire in contropiede ed è proprio sfruttando un errore a centrocampo della Roma che Milito ha la chance di sbloccare il risultato con un destro micidiale che fulmina Julio Sergio. La Roma costruisce poche occasioni, sfiora il vantaggio con un cross di Taddei per Toni che viene anticipato da Julio Cesar e con un colpo di testa di Perrotta sempre su cross di Taddei dalla destra. L'Inter mette paura sulle palle inattive, si fa sentire forte della sua fisicità e arroganza che accompagna ogni fischio di Rizzoli. In campo è un mercato, situazione che fa gioco all'Inter, mentre la Roma non riesce ad avere la necessaria lucidità e anzi accetta le "regole del gioco" dettate dai nerazzurri. Materazzi accentua all'inverosimile ogni contatto. Giusto, comunque, il giallo di Mexes per un lieve cazzotto al difensore nerazzurro, che però sembra essere stato colpito da un proiettile, come spesso accade anche a Thiago Motta.
Allo scadere del maxi-recupero del primo tempo (5'), la Roma reclama per una vistosa trattenuta di Samuel ai danni di Toni, Rizzoli fa proseguire ma il rigore ci poteva anche stare.

Nella ripresa Ranieri toglie Pizarro (evidentemente non recuperato) per Totti e inserisce Motta per il già ammonito Burdisso. La Roma ci prova, costruisce due grandi occasioni che però non concretizza con Juan (colpo di testa alto sulla respinta di Julio Sergio) e con Vucinic, girata di destro che il montenegrino strozza troppo. L'Inter, che ricalca in pieno a mio avviso la prestazione della Sampdoria all'Olimpico due settimane fa, continua ad occupare bene gli spazi cercando di pungere in contropiede, bravo Julio Sergio a neutralizzare un destro dal limite di Balotelli. I giallorossi tentano il tutto per tutto, ma si vede che a parte qualche sprazzo di Menez e Vucinic la benzina collettiva è terminata. Gli ultimi 5' più recupero non si giocano, l'Inter nasconde la palla e a Totti saltano i nervi con un calcione a Balotelli che chiama un rosso meritato. Voto 4 al numero 10, stavolta cattivo esempio. Finisce 1-0 per l'Inter, che non merita appieno questa vittoria ma che ha difeso il prezioso e decisivo gol di Milito. Gli episodi favorevoli confermano che questo è l'anno dell'Inter, lanciata verso la tripletta.

sabato 1 maggio 2010

PARMA RESTA UN FEUDO GIALLOROSSO

Con i soliti brividi in coda di gara, la Roma riesce a tornare da Parma con i tre punti. Un Parma che, ormai salvo, ha giocato la gara della vita, un pò come aveva chiesto Guidolin. Il tecnico gialloblu aveva detto alla vigilia: "dimostriamo professionalità", visto che è risaputo da tutti che al cospetto della Roma le squadre si scanzano. Ma per piacere...
La partenza dei ducali è a razzo che con Bojinov sfiorano il vantaggio al 3' per poi essere beffati un minuto dopo dal gol di Totti su assist di De Rossi. Pistocchi insiste che è fallo di mano, ma anche la moviola non sottolinea appieno la scorrettezza eventuale ma premia il movimento di Totti (pessimi Lucarelli e Castellini, beffati dal Capitano) e la parabola di De Rossi. Secondo gol consecutivo su azione per il numero 10 della Roma. La squadra di Ranieri si difende ordinatamente, rischia sulle accelerazioni del centometrista Biabiany e dell'indiavolato Valiani che per due volte prova a impensierire un reattivo Julio Sergio.

Nella ripresa Ranieri prende ulteriori precauzioni con l'ingresso in campo di Mexes (si difende a 5) e di Toni (per Vucinic). Guidolin mette dentro lo spauracchio Crespo, che un golletto alla Roma di solito se lo tiene sempre in tasca. A rendersi pericolosa per prima, però, è la Roma che con Totti colpisce il palo a Mirante battuto. Roma che come spesso accade non chiude il match in ben due occasioni prima che Taddei riesca a trovare il 2-0. Al 36' però Lanzafame rimette tutto in dubbio prima dell'espulsione di Jimenez e del mancato 3-0 di Julio Baptista. Determinante la prestazione di Totti, non solo per un tempo (come contro la Samp) ma per tutta la gara, con una ripresa "ragionata". Evidentemente la condizione fisica sta migliorando, buon per la finale di Coppa Italia e per le restanti due gare di campionato.

Sempre signorile Pietro Leonardi, Dg del Parma (e noto laziale) nel post partita, "La Roma doveva ringraziare per un pareggio perchè oggi a Parma non meritava di vincere". Va bene così, accettiamo anche questo livore che annebbia la valutazione tecnica della gara. Per 24 ore di nuovo primi in classifica, poi si tornerà ad inseguire l'Inter, perchè è così che andranno le cose.